ARCADE E RETROWARE: LA NASCITA

Nel 1864, Charles Babbage, famoso matematico inglese inventore di una macchina automatica potenzialmente capace di giocare a scacchi, in un suo articolo sosteneva che qualsiasi gioco di scacchiera può essere affrontato con successo da un automa, che esamina una posizione e poi comincia a porsi una serie di domande.”

Nel 1952, Alexander S. Douglas, per la sua tesi basata sull’interazione uomo-macchina, scrisse il primo gioco grafico, tic-tac-toe o tris, chiamato OXO.

Nel 1958, William A. Higinbotham, modificò un oscilloscopio creando il primo videogioco della storia, Tennis For Two, caratterizzato dalla prospettiva laterale del campo e dal lancio della palla in modo che questa simulasse lo scavalco della rete sfidando la forza di gravità.

Nel 1962, gli studenti del MIT Steve Russell, Martin Graetz e Wayne Wiitanen, crearono Spacewar, in cui due giocatori si affrontavano nella manovra e nel tentativo di distruggere l’astronave dell’avversario.

Nel 1966, Ralph Baer progettò una serie di prototipi di consolle per il videogioco casalingo che, nel maggio 1972, la Magnavox mise in commercio per l’intrattenimento domestico con il nome Odyssey.

Sempre nel 1972, Nolan Bushnell fondò l’Atari e diede vita a Pong che, sebbene simile all’Hockey di Odissey, aveva la particolarità dell’effetto se si colpiva la pallina spostando la racchetta all’ultimo momento. L’Atari nel 1973 fatturerà oltre 3 milioni di dollari grazie alle installazioni coin-op di Pong! Vent’anni dopo Nolan Bushnell racconterà: "Dopo aver installato la prima macchina sono andato di corsa a casa perché ero troppo emozionato per sopportare un insuccesso. Un paio d’ore più tardi, il gestore della sala giochi mi telefona disperato. Si è rotto, dice. E io mi precipito a vedere cos’è successo. In effetti non funzionava più. Ma soltanto perché le monetine da 25 centesimi non entravano più nella macchina. Il mio Pong era così pieno di soldi che rischiava di scoppiare!".

L’età d’oro dei videogiochi ha inizio ed invaderà tutto il pianeta!

Wanderer
Wanderer

Nel 1833 Charles Babbage progettò la Macchina Analitica, il primo vero calcolatore programmabile, in senso moderno, della storia. Venne realizzato solo il mulino, la CPU, ma non ne fu mai realizzato un prototipo completo. Era il primo esempio di macchina con un'unità di memoria ed un'unità di calcolo.

Nel 1842 la contessa di Lovelace, Ada Byron (1815-1852), figlia del poeta Lord Byron, scrisse i primi programmi della storia.

Nel 1854 il maestro di scuola elementare irlandese, George Boole (1815-1864), inventò il codice binario. Nacque l'algebra booleana.

Nel 1889 Hermann Hollerith brevettò l'utilizzo di schede perforate la cui lettura avveniva mediante l'analisi di circuiti elettrici (chiusi in corrispondenza dei fori della scheda) e fondò la società Tabulating Machine Company, che in seguito sarebbe divenuta la IBM.

Nel 1939 Konrad Züse costruì una innovativa serie di calcolatori elettromeccanici a relè

Agli albori dell'era informatica, un computer era considerato una specie di macchina per fare i conti in maniera superveloce, la naturale evoluzione delle calcolatrici usate durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1944 il MIT progettò Whirlwind, un simulatore di volo completamente elettronico che reagiva in tempo reale alle azioni dell'utente (il pilota), invece di attendere l'input e dare risposte. Nel 1951 la versione definitiva di Whirlwind occupava otto armadi di valvole!

Intorno al 1965 l'Advanced Research Projects Agency (ARPA) diede vita alla prima comunità virtuale, con i suoi bulletin-boards e gli scambi di software. Grazie ai fondi dell'aeronautica, della NASA e dell'ARPA, nacquero il mouse, le finestre di dialogo, la videoscrittura a tutto schermo, l'ipertesto.

Negli stessi anni Kenneth Olsen e Harlan Anderson fondarono la Digital Equipment Corporation (DEC) per commercializzare computer interattivi programmabili con monitor a tubo catodico integrato che potevano trovare posto in una piccola stanza. Ma, cosa molto più importante, tutti i dettagli costitutivi erano a disposizione, in modo da fornire agli utenti la possibilità di personalizzare o migliorare la macchina. Sfruttando la rapida evoluzione delle componenti elettroniche e di archiviazione, nel 1965 la DEC lanciò sul mercato il PDP-8, il primo computer usufruibile da parte di piccoli gruppi o da singole persone. Incredibilmente piccolo e leggero per l'epoca, fu il capostipite della famiglia dei cosiddetti minicomputer.

Si scatenò la corsa al computer sempre più piccolo e più potente, e l'italiana Olivetti si presentò con il primo calcolatore per uso personale: il Programma 101, macchina da calcolo dotata di un lettore di schede magnetiche e di una piccola stampante a nastro, programmabile senza l'intervento di tecnici e il cui design valse all'azienda l'Industrial Design Award.

Nel 1972 la Xerox di Palo Alto uscì con lo Xerox Alto, il primo computer nella storia ad avere un display bitmap a finestre con capacità di sovrapposizione, connesso alla prima stampante laser, collegato alla prima rete Ethernet in local area network LAN, e dotato del primo linguaggio orientato ad oggetti, che darà il via al progetto Xerox Star, il primo computer in assoluto sul mercato dotato di interfaccia GUI a icone, con mouse, i cui concetti e le cui soluzioni ispireranno tutto il mondo dell'informatica di là da venire: Apple Lisa e poi il Macintosh, Microsoft Word e Microsoft Windows, Xerox Ventura, l'interfaccia GEM, ecc.

Nel 1975 usciva l'Altair 8800 con processore Intel 8080 in un solo chip il cui successo derivò sia dal prezzo accessibile alle fasce popolari sia dalla programmazione in Basic creata dal programmatore Paul Allen e dallo studente di Harvard Bill Gates che, insieme, fondarono la Microsoft per commercializzare il Basic. Le vendite dell'Altair ispirarono la nascita di circoli di appassionati, come l' Homebrew Computer Club, di cui due dei membri erano fermamente convinti che per avere davvero successo, il computer dovesse diventare un elettrodomestico, in grado di funzionare appena tolto dalla scatola e inserita la spina. Fu così che nel 1976 Steve Wozniak e Steve Jobs, amici di vecchia data, crearono la Apple Computer.

Nel 1977 il successo commerciale dell'Altair 8800 e dell'Apple spinse altre ditte a costruire e vendere i primi home computer, ovvero la seconda generazione dei microcomputer, che avrà notevole popolarità fino alla fine degli anni 1980. Tra i modelli di home computer più famosi: Apple II (il primo personal computer con grafica a colori e foglio di calcolo); Sinclair ZX Spectrum (il più venduto home computer britannico); Commodore 64 (il più venduto modello di computer di tutti i tempi: più di 10 milioni di unità); Apple Macintosh (il primo home/personal computer basato su una interfaccia grafica); Atari ST (il primo home computer con interfaccia MIDI integrata); Commodore Amiga (il primo home/personal computer basato su una interfaccia grafica a colori).

La diffusione di questi sistemi è stata enorme e ha contribuito all'alfabetizzazione informatica, fornendo la base per la successiva diffusione dei personal computer che oggi conosciamo.